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Patria e libertà: gli ottant’anni delle Quattro Giornate di Napoli

Si è tenuta nell’Auditorium del Museo Archeologico Nazionale di Napoli una giornata di studi promossa in occasione degli 80 anni delle Quattro Giornate di Napoli da Fondazione Luigi Einaudi, Fondazione San Giuseppe dei Nudi e associazione Libera Unione Forense. L’incontro si è posto come momento di confronto per approfondire e omaggiare il contributo dei laici alla liberazione. I lavori sono stati introdotti da Ugo de Flaviis, presidente della Fondazione San Giuseppe dei Nudi con interventi di Giuseppe Benedetto, presidente della Fondazione Luigi Einaudi, Camillo Bruno, presidente dell’associazione Libera Unione Forense; Guido D’Agostino, presidente dell’Istituto campano per la Storia della Resistenza; Giancristiano Desiderio, giornalista; Gerardo Nicolosi, Professore associato presso l’Università di Siena; Raffaele Granato Corigliano, libero professionista e Renata Gravina, ricercatrice presso l’Università La Sapienza di Roma e Fondazione Einaudi.

 “Celebrare gli 80 anni delle Quattro Giornate suscita emozione ed orgoglio ha detto Ugo de Flaviis, presidente dell’Associazione San Giuseppe dei Nudi –  Emozione per le pagine di puro eroismo dei patrioti che insorsero, orgoglio per la consapevolezza ormai dimostrata che questa pagina di libertà nacque dall’insofferenza contro l’oppressore nazista ma anche dall’emersione di una lunga, intensa attività politica maturata in città durante i lunghi anni della dittatura fascista. La Fondazione Einaudi, il cui nome ricorda il Presidente Luigi Einaudi che insignì Napoli della Medaglia d’Oro, con la Fondazione San Giuseppe dei Nudi e con l’Associazione Libera Unione Forense, offre oggi un contributo di riflessioni teso a dimostrare che la partecipazione e l’eroismo ed i valori che mossero il patriottismo dei napoletani si nutrivano di valori anche liberali mazziniani e più genericamente laici, riscontrabili in eroi come Parente o diversamente rintracciabili nel percorso di vita del grande Zvab. Ovviamente, queste riflessioni sono un contributo di studi e null’altro e precedono ulteriori impegni futuri, della Fondazione San Giuseppe e degli altri partner, per incoraggiare lo studio e il ricordo delle Quattro Giornate e più in generale della Resistenza antifascista della Città di Napoli”.

Giuseppe Benedetto, Presidente della Fondazione Luigi Einaudi ha in particolare evidenziato che “Il Partito Liberale Italiano, ricostituito nel 1943, ebbe un ruolo importante nelle quattro giornate di Napoli, sia sul piano politico sia su quello militare. Contribuì a creare le condizioni per la sollevazione popolare attraverso la propaganda antitedesca e antifascista, la diffusione di notizie sugli avvenimenti nazionali e internazionali, la formazione di comitati civici e di difesa, e fornì armi, munizioni, mezzi e uomini alla resistenza napoletana. Benedetto Croce definì quegli eventi come ‘un miracolo’, un’epifania dello spirito popolare che aveva saputo reagire all’oppressione e all’ingiustizia. Le quattro giornate sono state anzitutto un tentativo di conciliazione in nome della fratellanza ‘italica’, ma il principio liberale ha vissuto, durante la resistenza napoletana, un fondamentale processo dialettico che è giunto nel dopoguerra, come sottolineava Carlo Antoni, a fondere liberismo e liberalismo nella stessa idea, la stessa evocata da luigi Einaudi ne la ‘terza via’. Una ricomposizione dell’anima liberale che andasse incontro alle richieste sociali del tempo, che difendesse l’economia di mercato in equilibrio con i principi della giustizia sociale e dell’equità economica”.

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