Conte è tornato, prove di normalità: il Napoli volta pagina senza processi
Nel Napoli si prova a ritrovare la normalità, dopo giorni segnati da tensioni interne e voci sempre più insistenti sul futuro della squadra. Il segnale più atteso è arrivato nella tarda mattinata di ieri: Antonio Conte è tornato a Castel Volturno, ponendo fine al suo auto-esilio durato una settimana.
Il tecnico aveva lasciato la città dopo la sconfitta di Bologna e le dichiarazioni infuocate del post-gara. Una pausa concordata con il presidente De Laurentiis, trascorsa nella sua casa di Torino, che però ha alimentato dubbi e malumori. Il rientro al Training Center è avvenuto senza clamori: nessun faccia a faccia, nessuna spiegazione pubblica, solo lavoro. Cento minuti di allenamento tra esercizi fisici e tattica, poi la ripartenza verso casa insieme al fratello Gianluca, aggiornato su quanto accaduto nello spogliatoio negli ultimi giorni.
Pochi tifosi fuori dai cancelli, circa una decina, mentre molti big devono ancora rientrare dagli impegni con le Nazionali. Si è concesso qualche saluto Gabriele Oriali, ma anche lui senza dichiarazioni. Intanto arrivano segnali incoraggianti dall’infermeria: Spinazzola è vicino al recupero, Gilmour accelera i tempi e cresce l’ottimismo per Lukaku, che punta a tornare tra i convocati per la trasferta all’Olimpico a fine mese.
L’emergenza dovuta agli infortuni di De Bruyne e Anguissa resta pesante, ma l’obiettivo è chiaro: voltare pagina. Sabato, al Maradona, arriva l’Atalanta. Conte si aspetta risposte sul campo più che nelle parole. Niente ritiro per la squadra alla vigilia, un segnale di distensione. Intanto, sul fronte societario, arriva una novità: lo sfratto dal centro sportivo di Castel Volturno è stato congelato fino al 2027, in attesa del nuovo progetto infrastrutturale.
Il Napoli prova così a ripartire, con discrezione, ma con l’urgenza di ritrovare armonia e risultati.


