7 Novembre 2025

Movida, serrata dei gestori no alle chiusure anticipate «Così avete spento la notte»

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chiusura baretti

Serrande abbassate e strade insolitamente silenziose, ieri sera, nel cuore del centro storico. Una decina tra bar, enoteche e locali notturni ha scelto di non aprire in segno di protesta contro l’ordinanza comunale emanata il 4 novembre, che impone nuove e rigide restrizioni alla movida.

Dalle 22, i gestori delle attività delle zone interessate — vico Quercia, vico II Quercia, via Nina Moscati, via Cisterna dell’Olio e aree limitrofe — hanno deciso una chiusura compatta. Un gesto, spiegano, «per far capire cosa significa spegnere davvero un quartiere».

L’ordinanza prevede il divieto di vendita per asporto di bevande, alcoliche e analcoliche, dalle 22 alle 6 del mattino; la chiusura anticipata dei locali, mezzanotte e mezza dalla domenica al giovedì e l’una e trenta nel weekend; controlli rafforzati e un nuovo monitoraggio acustico. Misure valide fino al 6 gennaio.

Una risposta che arriva dopo mesi di lamentele da parte dei residenti, stanchi di schiamazzi e assembramenti notturni. Ma per gli esercenti non è la strada giusta: la definiscono «una scelta di comodo, iniqua e inefficace», destinata — dicono — solo a spostare i problemi da un quartiere all’altro.

Da qui l’appello al sindaco Gaetano Manfredi: modifica immediata dell’ordinanza e apertura di un tavolo di confronto per trovare soluzioni strutturali. Tra le proposte, più controlli contro l’abusivismo e incentivi per l’insonorizzazione dei locali.

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