Quarta Domenica di Pasqua 2025, il Commento di Mons. Angelo Spinillo
Nei giorni dell’elezione del nuovo Papa, spezziamo la parola del Buon Pastore, “l’agnello, il Cristo Risorto che è per tutti vita, luce e ricchezza di bene”
Per un disegno della Provvidenza, la Quarta Domenica di Pasqua coincide quest’anno anche con il tempo dell’elezione di un nuovo Papa, successore degli Apostoli e dell’Apostolo Pietro, chiamato quindi ad essere pastore della Chiesa.
“È ciò che viviamo, in maniera particolare, il prossimo 11 maggio in quella che noi chiamiamo la domenica del Buon Pastore”, ci dice mons. Angelo Spinillo. “Il brano di Vangelo che ci viene proposto è legato alle parole di Gesù che ci annuncia il suo essere il pastore che dialoga con le sue pecore. Nel parlare ai suoi discepoli, e quindi a noi , Gesù comunica tutto quanto se stesso: nella parola, egli rivela il suo essere il figlio di Dio, il suo essere l’amore del padre donato all’umanità”.
Ecco allora che la visione dell’Apocalisse di Giovanni, che ritroviamo nella seconda lettura, mette davanti alla nostra attenzione l’immagine stupenda della città perfetta, la città “nella quale abitano i figli di Dio, che seguono l’agnello. Quest’agnello è per tutti vita, luce, ricchezza di bene: quando si dice che non ci sarà più bisogno di luce di lampada né di luce di sole, significa che non si dipenderà più da altro se non dalla condivisione del bene che l’agnello, il Cristo Signore, viene a portare all’umanità”.