19 Settembre 2025

Domenica 21 luglio si conclude Oltre il giardino con il debutto dello spettacolo Quei due, in scena alle 18.30 presso il Giardino segreto della Reggia di Portici

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locandina quei due

La rassegna ideata da Mario Gelardi è realizzata in collaborazione con l’associazione BLab, organizzata da Idee fuori scena e dall’associazione Nuovo Teatro Sanità, in sinergia con il MUSA – Musei della Reggia di Portici e il Dipartimento di Agraria e con il sostegno di ConTRA Group, sponsor della rassegna. Quei due, scritto da Ciro Burzo, diretto da Carlo Geltrude e interpretato dagli attori Gaetano Migliaccio e Giovanna Sannino, tra i protagonisti della fiction Mare fuori, vuole denunciare senza ipocrisie gli abusi all’interno della coppia. Il costo del biglietto è 15 euro. Per info e prenotazioni: 3470963808 oppure oltreilgiardinobotteghino@gmail.com

 

Quei due racconta una relazione d’amore tossica, esplorando quei comportamenti subdoli che spesso vengono sottovalutati in coppia o addirittura accettati come parte integrante dell’amore. Un amore che, in questi casi, fa rima con ossessione e privazione. Lo spettatore sbircia la relazione tra i due protagonisti, raccontata in quadri, trovandosi di volta in volta in luoghi e tempi diversi. Attraverso la narrazione frammentata lo spettacolo mette in scena situazioni e dialoghi che richiamano esperienze quotidiane e relazioni reali, invitando il pubblico a esaminare criticamente le ambiguità della violenza e a cercare una maggiore consapevolezza delle dinamiche di potere all’interno delle relazioni amorose. Quei due si pone come una riflessione su ciò che è veramente importante in una relazione e su cosa non dovrebbe mai accadere.

 

«Nello spettacolo la metafora delle fasi lunari viene restituita registicamente attraverso il ritmo scenico, cercando di rappresentare il preludio della violenza all’interno del rapporto – spiega il regista Carlo Geltrude. – Nelle prime fasi la violenza è solo intravista: si manifesta in piccoli gesti quotidiani. È presente, ma non interamente riconoscibile e, per questo, più insidiosa. Il rapporto tra i protagonisti cresce sotto lo sguardo degli spettatori, finché la tensione diventa pienamente visibile. La luna, come la violenza, in realtà è sempre piena, anche quando noi non la vediamo, e aspetta solo di mostrarsi completamente per quello che è».

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