GOL, Troisi dopo servizio Quarta Repubblica: “Immagine compromessa, obblighi di gratitudine, gestione della cosa pubblica equivocabile: serve una rottura netta col passato”
l segretario del Movimento Libero e Autonomo replica al servizio di Quarta Repubblica: “Raccolta una visione parziale, sebbene necessaria. Centinaia di enti hanno lavorato tra ritardi, controlli diseguali e pagamenti attesi per anni. Ora cambio di passo necessario: trasparenza e digitalizzazione sono l’unica strada”.
NAPOLI – «Il servizio andato in onda su Quarta Repubblica restituisce una visione parziale e minoritaria della formazione in Campania, dove centinaia di enti, con enormi sacrifici, hanno lavorato e continuano a lavorare gettando il cuore oltre l’ostacolo e senza scendere a compromessi». Così il segretario del Movimento Libero e Autonomo delle Scuole di Formazione Autofinanziate, Nicola Troisi, commenta il servizio trasmesso dalla trasmissione condotta da Nicola Porro, in cui si racconta di come alcune agenzie formative abbiano contribuito – anche economicamente – alla realizzazione di un evento che di fatto ha promosso la candidatura alle ultime elezioni Regionali dell’ex coordinatrice di segreteria dell’assessorato alla Formazione, Antonella Ciaramella, in quota Pd.
«Dal servizio sembrerebbe emergere un certo “obbligo di gratitudine” nei confronti della coordinatrice, con ruoli di responsabilità legati anche alla gestione dei fondi PNRR del programma GOL. È però necessario restituire un quadro più ampio: gran parte degli enti formativi hanno atteso anche tre anni per un pagamento, anche dovuto, ritardo che ha messo a rischio intere realtà costrette a fronteggiare disavanzi e anticipazioni di somme tutt’altro che irrilevanti», prosegue Troisi.
Aggiunge poi: «L’attenzione dei media è indispensabile e la chiediamo a gran voce. perché lo sguardo esterno della giornalista ha mostrato con chiarezza quanto certe dinamiche siano deprecabili. Sentire dipendenti di scuole che sembrano voler dire che un funzionario pubblico vada aiutato “perché ci ha aiutato” è qualcosa che, osservata dall’esterno, risulta inaccettabile. Sin dal mio primo giorno alla guida di questo sindacato datoriale ogni atto e ogni riflessione sono stati formalizzati, e ogni richiesta d’incontro ha seguito iter burocratici ufficiali e tracciati. Parliamo da anni della necessità di una casa di vetro per la formazione, ma non siamo riusciti a costruirla, e il risultato è che episodi come questo finiscono per danneggiare ancora una volta la già fragile immagine dell’intero comparto».
«Vogliamo che le telecamere restino accese», continua Troisi. «Da mesi denunciamo nelle sedi competenti ciò che non funziona nel programma GOL, finanziato dal PNRR per favorire l’occupabilità dei campani: dagli enti nati con GOL e che probabilmente moriranno con GOL, alla tipologia dei corsi più diffusi, fino al fatto che l’assessore Filippelli abbia sistematicamente evitato di rispondere alle interrogazioni in Consiglio Regionale, arrivando a fine mandato senza fornire i dovuti chiarimenti. Chiediamo che si verifichi chi è stato sottoposto ai controlli e chi no, chi ha visto liquidati in tempi brevissimi 200 corsi e chi, dopo mesi, non è arrivato a 50. E ribadiamo che il comparto non è composto da trenta enti, ma da oltre trecento, la maggior parte dei quali ha subìto le logiche regionali senza alcun vantaggio».
«In ultimo – conclude Troisi – rivolgo un appello alla politica, al neogovernatore Roberto Fico, e alle istituzioni, incluso il direttore generale Paolo Gargiulo: il primo passo è la discontinuità. Occorre chiudere con il passato e puntare su trasparenza e digitalizzazione. Alla chiusura del programma GOL un intero settore rischia una crisi senza precedenti e non possiamo assistere passivamente. Insieme, scuole e Governo regionale possono scrivere una nuova pagina, senza ombre né opacità».


