5 Dicembre 2025: Convegno Storico Culturale sul Seminario Vescovile di Aversa
L’evento promosso dalla Diocesi di Aversa in collaborazione con l’Associazione “In Octabo” avrà come titolo: “Percorsi storici, artistici e culturali a 300 anni dall’inaugurazione della nuova sede voluta dal cardinale Innico Caracciolo”

In occasione del tricentenario dall’inaugurazione della nuova sede del Seminario Vescovile di Aversa, è in programma per venerdì 5 dicembre 2025, alle ore 17:30, nella Pinacoteca del Seminario Vescovile, il convegno storico-culturale dal titolo: “Il Seminario Vescovile di Aversa: Percorsi storici, artistici, culturali a 300 anni dall’inaugurazione della nuova sede voluta dal Cardinale Innico Caracciolo” promosso dalla Diocesi di Aversa in collaborazione con l’Associazione turistico culturale In Octabo. L’evento intende ripercorrere le tappe fondamentali di un’istituzione che ha segnato profondamente la vita religiosa, educativa e sociale del territorio. Studiosi ed esperti offriranno uno sguardo rinnovato sulle sue origini, sulla sua evoluzione e sull’eredità che ancora oggi continua a trasmettere, in un momento di riflessione condivisa per celebrare un patrimonio di memoria e di comunità.
Dopo i saluti istituzionali di Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa, e del Rettore del Seminario, Don Sebastiano Sequino, il moderatore Don Raffaele Vitale, dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Aversa, introdurrà l’evento. Relatrice d’eccezione sarà la Prof.ssa Maria Gabriella Pezone, Ordinario di Storia dell’Architettura all’Università Vanvitelli, che illustrerà la storia architettonica del Seminario, frutto di una meticolosa ricerca sulle fonti. Seguiranno gli interventi di Mons. Ernesto Rascato, Delegato ai Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Aversa, che offrirà una lettura delle fonti sul Seminario custodite nell’Archivio Storico; del cultore locale Antonio Cesaro, che traccerà il profilo delle personalità illustri formatesi in Seminario; e del Prof. Giulio Santagata, che tratterà del sepolcro di un illustre aversano vissuto al tempo del re Ladislao d’Angiò Durazzo, mai visto prima.


