14 Novembre 2025

Dolore cronico, il Monaldi introduce l’intelligenza artificiale nella stimolazione midollare. Il sistema impara ad “ascoltare” il dolore del paziente e modula gli impulsi per farlo sparire

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medicina Stimolazione midollare1

«Non abbiamo parole per esprimere la gratitudine per ciò che avete fatto, avete restituito l’autonomia perduta ad una persona che non era più in grado di fare un passo». Sono le parole con le quali la figlia di Marta, (nome di fantasia a tutela della privacy) ha voluto ringraziare i medici dell’UOC di Terapia Antalgica del Monaldi, diretta dal dottor Alfonso Papa. Una storia che rappresenta l’incredibile cambiamento di vita ora possibile grazie alla sperimentazione, prima, e all’introduzione, poi, di un innovativo sistema di intelligenza artificiale applicato alla stimolazione midollare nel trattamento del dolore cronico. Marta era giunta a febbraio scorso al Monaldi da fuori regione, affetta da lombalgia severa e dolore bilaterale alle gambe. Non poteva più camminare e aveva dolori talmente forti da richiedere durante la giornata la somministrazione di antidolorifici in vena. Un dolore implacabile, tanto da costringerla a letto e da portarle nausea e vomito. «Oggi – racconta la figlia – mia madre cammina autonomamente, senza dolori né alle gambe né a livello lombare. Gestisce autonomamente sia la ricarica dello stimolatore che l’app del telefono sulla quale è installato il sistema di intelligenza artificiale». Questa tecnologia innovativa si chiama “HFX iQ” e al Monaldi di Napoli (unica azienda del Mezzogiorno e tra le tre in Italia) sono stati seguiti in fase pre-commerciale i primi sette casi tra fine novembre 2024 e marzo 2025. Tra questi, anche il caso di Marta. «Dopo l’impianto – spiega Alfonso Papa – il sollievo riferito ogni giorno si è stabilizzato intorno al 90 – 100%, con un netto calo dei punteggi di dolore e senza aumenti di terapia farmacologica, mentre l’attività fisica è cresciuta. Il sistema non si limita a registrare, ma interpreta i dati in modo coerente con l’andamento reale. La piattaforma ha aiutato a definire presto una combinazione di stimolazione efficace che la paziente ha potuto richiamare tra i “preferiti” quando necessario». Semplificando, l’intelligenza artificiale è in grado di “ascoltare” il dolore del paziente e riesce a ottimizzare la stimolazione midollare un giorno dopo l’altro, sino a raggiungere la combinazione più efficace. Ogni giorno l’app chiede al paziente quattro cose, in modo rapido: se ha cambiato i farmaci per il dolore, se è variata l’attività fisica, quanto è intenso il dolore (NRS 0–10) nelle aree trattate e quale percentuale di sollievo percepisce. Sulla base di queste risposte il sistema propone una raccomandazione semplice: rimanere sul programma attuale o provarne un altro, che il paziente può accettare o ignorare, salvando comunque i settaggi più efficaci tra i preferiti. Così il percorso non dipende da una “foto” scattata in ambulatorio, ma da un film quotidiano che segue la vita reale della persona. «A questo si aggiunge una telemetria continua: il sistema raccoglie 24 ore su 24 più di 500 parametri al giorno, generando report oggettivi pronti per il team clinico», conclude Papa. In termini pratici, significa visite di follow-up più mirate, una ricostruzione immediata della storia terapeutica e una maggiore responsabilizzazione del paziente, che trova più in fretta l’assetto ideale e lo richiama con un tocco. «Siamo orgogliosi di poter offrire ai pazienti che si affidano a noi soluzioni all’avanguardia, consapevoli che le tecniche e le tecnologie più avanzate devono essere accessibili a tutti, ancor più quando si parla di dolore cronico che ha un enorme impatto sulla qualità di vita. Tutto questo non sarebbe possibile senza la preparazione e l’eccellenza delle donne e degli uomini che ogni giorno sono al servizio dei nostri utenti» dice il direttore generale Anna Iervolino.

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