21 Ottobre 2025

Juve Stabia sotto inchiesta- “Sospette infiltrazioni camorristiche” 

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La Juve Stabia finisce sotto amministrazione giudiziaria: secondo gli inquirenti, l’intero comparto dei servizi del club, dai ticket agli steward, era nelle mani della camorra stabiese. Il decreto, firmato in base all’articolo 34 del codice antimafia, punta a un percorso di rientro nella legalità della gestione della società.

La conferma arriva dalla Procura di Napoli, dove il procuratore Nicola Gratteri, insieme al pm Antonello Ardituro e al procuratore nazionale Giovanni Melillo, ha definito il quadro delle infiltrazioni “allarmante”. Per decenni, il clan D’Alessandro ha usato la Juve Stabia come una vera e propria “vetrina”, controllando tutto il settore dei servizi e persino la gestione del settore giovanile. Alcuni minori venivano coinvolti per creare consenso sociale, mentre decine di soggetti vicini ai clan hanno ricevuto Daspo.

Melillo sottolinea che il problema non riguarda solo il calcio: razzismo e antisemitismo sono costanti nei contesti di tifo violento, e le mafie sfruttano ogni spazio di potere e denaro. La Juve Stabia è il terzo caso in Italia di amministrazione giudiziaria su società professionistiche, dopo Foggia e Crotone.

Il prefetto Michele Di Bari annuncia ora una fase di bonifica, in collaborazione con il Comune, per ridisegnare tutto il settore ticketing e stewarding, riportando sicurezza e legalità. Il questore Maurizio Agricola avverte: “Non si esclude il rinvio di alcune partite, dove necessario, per motivi di sicurezza”.

Il messaggio finale degli inquirenti è chiaro: il calcio non può essere uno strumento di condizionamento mafioso, e il percorso di risanamento della Juve Stabia sarà monitorato passo dopo passo.

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