13 Ottobre 2025

Burocrazia cinica: la professoressa di Mazara del Vallo e l’ospedale di Sapri

0
Ospedale-Sapri-640x445-2

La lettera

Caro direttore,
leggere la storia della professoressa di Mazara del Vallo non lascia indifferenti. 
Una donna di 56 anni, madre, insegnante, paziente, cittadina. Una persona che ha affrontato il dolore fisico e l’umiliazione di un’attesa disumana: otto mesi per un esame istologico, in una terra dove il tempo non è solo burocrazia, ma può diventare sentenza di morte.
Ha denunciato. Nonostante tutto. Nonostante le metastasi, la sofferenza, l’indifferenza. 
Ha parlato per sé e per tutti noi. 
È diventata martire di una sanità malata, di quella malasanità che spesso si nasconde dietro cavilli, scrivanie, firme che non arrivano mai.
In questo, il suo coraggio è già una vittoria. 
Ma non può e non deve restare un caso isolato, una pagina che si chiude con l’ennesimo “è andata così”. Perché non è normale morire aspettando una diagnosi. 
Non è normale vedere il personale sanitario lasciato senza mezzi, né è normale che la politica resti a guardare, o peggio, usi la sanità pubblica come terreno di conquista, scambio, potere e carriera.
L’esperienza di Sapri lo dimostra: quando la comunità si unisce, può difendere ciò che è giusto. 
Ma non basta una vittoria parziale. Serve un cambio di rotta profondo, strutturale, umano.
Dobbiamo tutti essere vigilanti. Dobbiamo pretendere trasparenza, tempi certi, competenza e rispetto. Dobbiamo sostenere i professionisti onesti e isolare i maneggioni, i complici del degrado, i mercanti di salute.
La professoressa non ha combattuto solo per sé. 
Ha dato voce a un dolore collettivo. E ora spetta a noi trasformare quella voce in un’azione concreta, ogni giorno, finché la sanità pubblica torni a essere ciò che deve essere: un diritto, non una lotteria.
Con gratitudine per chi ha il coraggio di denunciare,
con rispetto per chi ogni giorno cura e con determinazione contro ogni forma di abuso e cinismo. 
            Mariano Scanniello
                    Thiene (VI)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

example.com