MIGRANTI: TRUFFE MILIONARIE ALLO STATO, 5 INDAGATI E MAXI SEQUESTRO NEL SALERNITANO

Cinque misure cautelari personali e un sequestro preventivo di beni per 720.579,87 euro sono stati eseguiti all’alba nelle province di Salerno, con interventi a Mercato San Severino, Roccapiemonte e Castel San Giorgio, nell’ambito di un’indagine sulla gestione di Centri di accoglienza straordinaria per richiedenti asilo in diverse aree del Paese. L’operazione, condotta dai militari del Nucleo antisofisticazione e sanità (Nas) di Firenze assieme con il Comando provinciale dei carabinieri di Salerno e coordinata dalla Procura di Pistoia, ha riguardato la società cooperativa sociale Desy, con sede a Castel San Giorgio (Salerno), e cinque persone indagate a vario titolo, per i reati di concussione, frode nelle pubbliche forniture, truffa aggravata in danno dello Stato e falsi ideologici commessi da incaricati di pubblico servizio.Secondo gli inquirenti, i gestori “avrebbero utilizzato sistematicamente false attestazioni e duplicazioni di fatture, con un intento lucrativo perseguito a danno dello Stato e con conseguenze dirette sulle condizioni di vita dei richiedenti asilo, privati di assistenza, servizi essenziali e opportunità di integrazione”. Dalla convenzione stipulata con la Prefettura è emerso che la Desy avrebbe dovuto garantire cibo, bevande, abbigliamento, assistenza sanitaria, mediazione linguistica, informativa legale, alfabetizzazione, sostegno psicologico e pocket money di 2,5 euro al giorno.Le testimonianze, spiegano ancora gli investigatori, avrebbero evidenziato gravi mancanze: pocket money erogato solo in parte, assenza di lezioni di lingua e di materiali, nessuna informativa legale, servizi sociali e psicologici mai ricevuti. La società avrebbe attestato alla Prefettura prestazioni non svolte, mentre i controlli sui tabulati telefonici collocavano i professionisti altrove rispetto al centro, in contrasto con le certificazioni di presenza. Sarebbero emersi anche episodi di concussione: ai richiedenti asilo sarebbe stato imposto di firmare i fogli presenza attestanti servizi mai erogati, con minacce di espulsione o sospensione del vitto.