11 Agosto 2025

Incendio sul Vesuvio, la lotta non si ferma

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Incendio vesuvio - foto Biagio Simonetti sindaco di Ottaviano

Napoli – L’incendio che da venerdì sta devastando il Parco Nazionale del Vesuvio continua a tenere in apprensione l’intera area. Nella giornata di domenica, 10 agosto, la situazione è rimasta critica con tre fronti di fuoco ancora attivi, sebbene il lavoro incessante delle squadre di soccorso abbia portato a un “leggero miglioramento”. L’emergenza ha spinto il governo a decretare lo stato di mobilitazione nazionale, con l’arrivo di rinforzi da diverse regioni italiane per supportare i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e l’Esercito già sul posto.

La pineta in fumo e l’allarme per la pineta di Torre del Greco

Le fiamme, partite dai boschi di Terzigno, si sono estese a diversi comuni, tra cui Trecase, Ercolano e Ottaviano. Il fronte del fuoco, che in alcuni punti ha raggiunto i tre chilometri, ha divorato centinaia di ettari di vegetazione, in particolare la Riserva Integrale Tirone. Durante la notte, il rogo ha ripreso forza e ha cominciato a minacciare anche la pineta di Torre del Greco e il versante di Boscotrecase. Nonostante il pericolo, al momento le fiamme restano nella parte alta del vulcano, lontane dai centri abitati, ma la preoccupazione tra i residenti è alta, specialmente a causa del vento e della vegetazione secca che alimentano il fuoco.

Mobilitazione aerea e indagini in corso

Fin dalle prime ore del mattino, Canadair ed elicotteri hanno ripreso a sorvolare il vulcano, effettuando continui lanci d’acqua per contenere l’avanzata del rogo. Le operazioni di spegnimento, complesse e difficili, sono coordinate da un centro appositamente istituito. Parallelamente, la Procura di Nola ha aperto un fascicolo sull’incendio, attualmente senza indagati, in attesa della relazione dei Carabinieri forestali per accertare le cause e l’eventuale natura dolosa del rogo.

I danni al patrimonio naturale ed agricolo sono ingenti. Coldiretti Napoli ha lanciato l’allarme per le coltivazioni locali, in particolare per la vendemmia del Lacryma Christi Dop e per il Pomodorino del Piennolo Dop, a serio rischio. Intanto, gli scavi di Pompei sono rimasti aperti, seppur con un’atmosfera di tristezza e dolore per il disastro ambientale in corso.

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