FORMULA 1 – MONACO LOTTA PER LE STRADE DI CASA
Dopo il trionfo in qualifica di Lando Norris, la situazione si scalda sulla griglia di partenza. Charles Leclerc, l’idolo di casa, scatta dalla seconda posizione, al fianco dell’inglese di casa Mclaren, tentando il tutto per tutto per strappare al via la prima posizione.
Le condizioni particolari imposte dalla FIA mettono in difficoltà non solo i team, ma anche la Pirelli. Neanche il fornitore di gomme della F1 sa bene come interpretare le condizioni di pista e l’usura degli pneumatici tra le vie del principato, a tal punto da non riuscire ad avere un pronostico inerente quest’ultima.
Scatta il semaforo verde, con una buona partenza da parte di Norris che allunga la frenata in curva uno, facendo un forte bloccaggio per tenere dietro Leclerc, che parte già molto aggressivo.
Ottimo spunto anche da parte di Hamilton, che tenta subito il sorpasso su Alonso, così come Verstappen su Piastri, ma le strade del circuito cittadino non lasciano molto spazio per i sorpassi, portando molti piloti a rischiare molto nel giro di partenza.
Proprio per questo, al primo giro, Bortoleto affonda un bel sorpasso nella discesa di curva 6 su Kimi Antonelli, che però risponde alla curva successiva, allargando la traiettoria. Il brasiliano di casa Sauber non può fare altro che allargare, ma questo lo porta ad impattare contro la barriera, fortunatamente senza eccessive conseguenze, ma rende necessario l’utilizzo della VSC per permettere agli addetti di riparare la barriera.
Approfittando della VSC, diversi piloti iniziano a rientrare per smarcare una delle due soste obbligatorie. Così facendo chi si trova in fondo alla classifica, avendo già effettuato il pit stop, ha un ritmo molto più veloce rispetto ai piloti di testa, così da ridurre il gap e riavvicinarsi al gruppo.
Al giro 8 però, viene esposta una nuova bandiera gialla poiché Pierre Gasly, per un presunto problema all’impianto frenante, colpisce la posteriore destra di Tsunoda nella discesa che porta a curva 10, rompendo così l’ala anteriore e la sospensione sinistra; conseguentemente finisce, per questo, lungo in curva 10 e quasi impatta sul compagno di squadra che stava transitando poco più avanti. Riesce però incredibilmente a riportare la vettura ai box, ma il ritiro è inevitabile.
Per i team è particolarmente difficile interpretate le condizioni di pista ed identificare la giusta strategia diventa complesso. Chi ha eccelso in questo lavoro, dimostrandosi la prima a saper sfruttare le condizioni di pista è la Racing Bulls che, sfruttando le buone posizioni dei due piloti, ha attuato una strategia molto comune sul tracciato; Liam Lawson, piazzato dietro al compagno di squadra, ha rallentato il gruppo, creando un distacco abbastanza ampio da consentire ad Hadjar di rientrare senza perdere posizioni.
Scambio di posizioni tra Hamilton ed Alonso, che hanno un gioco di posizioni favorito dalle soste.
Intorno al ventesimo giro i piloti di testa rientrano per la prima sosta, lasciando le prime quattro posizioni invariate.
Vedendo funzionare la tattica della Racing Bulls, anche la Williams attua una strategia similare; rallenta i piloti che lo precedono per favorire la doppia sosta di Albon, conquistando un doppio posizionamento a punti per lo storico team. In questo modo, però, la strategia non favorisce solo il pit di Albon, che rientra 10⁰, ma anche quello di Ocon, che resta in top 10.
Al giro 38 però un colpo di scena: ancora una volta Alonso è costretto a ritirare la sua vettura per un guasto, lasciandolo di nuovo a non cogliere punti. Per lo spagnolo questa si sta rivelando una stagione da incubo: alla fine dell’ottavo gran premio in calendario è ancora a 0 punti.
In casa Williams la strategia viene invertita: Albon lascia passare Sainz per attuare la medesima strategia e permettere allo spagnolo di effettuare le due soste.
Tra i piloti di testa rientrano i primi tre lasciando invariate le posizioni, consentendo così a Verstappen di salire in prima posizione, ma con una sosta in meno.
La strategia della Williams però rende frustrante la gara di Russell che si ritrova rallentato da entrambe le vetture del team inglese e, dopo aver tentato invano un sorpasso in molteplici situazioni, decide di tagliare volontariamente curva 10 ed 11, consapevole di incorrere in una penalità di 5 o 10 secondi per aver tratto vantaggio del taglio. Così non è però, poiché avendo colto l’intenzionalità del gesto, la federazione ha optato per un “drive through”, una penalità che consiste nel passaggio di un pilota in pit lane, entro tre giri dalla penalità, senza poter effettuare alcuna sosta.
Antonelli fa lo stesso, ma per evitare la penalità restituisce la posizione.
Negli ultimi giri, Verstappen su gomme usate si ritrova a fare da tappo a Norris, favorendo gli attacchi da parte di Leclerc che tenta attacchi disperati cercando di agguantare la posizione dell’inglese, ma senza successo.
Pochi giri dopo Verstappen rientra per l’ultima sosta, slittando in quarta posizione e dando così la possibilità a Norris di allungare sul monegasco.
Vince Lando Norris con il giro veloce, riportando la vittoria a Monaco alla Mclaren dopo aver conquistato l’ultima della sua storia nel 2008 con Lewis Hamilton.
Chiudono il podio un deluso Leclerc ed Oscar Piastri, che con la terza posizione conquistata resta il leader di campionato.
Doppi punti per Williams, con Sainz che ha restituito la posizione ad Albon, e per Racing Bulls, dove si riconferma uno splendido Hadjar e Lawson che conquista i suoi primi punti della stagione.
Un weekend da dimenticare invece per la Mercedes che non sembra aver compreso bene il nuovo format, concludendo con entrambi i piloti fuori dalla zona punti.
di Antonio Zorzi
Foto di Maxime Vandenberge