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FORMULA E – TOKYO UNA VITTORIA “FOLGORANTE”

Il campionato completamente elettrico arriva sul suolo giapponese, ma durante tutto il weekend di gare il meteo non sembra essere propizio, infatti nella giornata del sabato una pioggia incessante imperversa sulla pista, rendendo complesse le prime due sessioni di prove libere, con anche alcuni incidenti causati dalla pista scivolosa del circuito cittadino.

Le avverse condizioni atmosferiche rendono impossibile lo svolgimento della sessione di qualifiche del sabato. Infatti, dopo essere stata rimandata più volte nella speranza che la pioggia diminuisse, i direttori di gara sono costretti a sospendere le procedure, annullando la sessione per motivi di sicurezza. Sono stati quindi utilizzati i risultati delle FP2 come ordine di partenza per gara 1.

All’orario di partenza però la pioggia è tornata sul circuito, costringendo i piloti ad iniziare il gran premio dietro Safety Car per le prime quattro tornate, al termine delle quali si è optato per una classica partenza da fermi, poiché le condizioni lo permettevano.

Alla partenza Rowland, in testa, ha un ottimo spunto, seguito dal compagno di squadra Nato in terza posizione che tenta subito di agguantare la prima posizione, grazie ad un ottimo slancio in partenza. Rowland prova disperatamente a mantenere la posizione allargandosi sulla pista, ma deve poi cedere il passo.

In partenza ci sono molti scambi di posizioni, poiché molti piloti hanno subito optato per l’utilizzo dell’Attack Mode, così da poter sfruttare la trazione integrale e quindi una migliore aderenza sul bagnato.

È bene ricordare che in caso di gara doppia vi è l’obbligo, da quest’anno, di effettuare il Pit Boost, un pit stop obbligatorio che impone ai piloti di fermarsi ai box per una ricarica veloce della durata di 30 secondi.

Al giro 11 Stoffel Vandoorne rientra per effettuare la sosta per primo, scalando in classifica.

Al giro 13 la DS di Günther ha un guasto tecnico ed è costretto al ritiro, nonostante i suoi tentativi di riuscire a riavviare la vettura. Viene dunque esposta la bandiera rossa e la gara viene sospesa.

Prima della ripartenza, i piloti doppiati compiono un giro per potersi sdoppiare e successivamente accodarsi alla SC fino alla griglia di partenza per una seconda partenza da fermi.

Pochi giri dopo la ripartenza, al giro 21, Jake Dennis viene richiamato ai box per il ritiro, poiché la ricarica da lui effettuata è stata svolta con la pit lane chiusa ed i semafori rossi: proprio per questo la direzione di gara ha dichiarato irregolare tale procedura, squalificando il pilota del team Andretti.

Ritiro anche in casa Jaguar per Mitch Evans per i danni riportati dopo un contatto con De Vries all’uscita della pit lane. Continua la serie di gare negative per il neozelandese.

La strategia in casa Maserati ha premiato Vandoorne che, dopo aver eseguito il pit boost poco prima della bandiera rossa, si è così ritrovato a risalire fino alla testa della gara.

La Maserati vince a Tokyo come 12 mesi fa, questa volta con Vandoorne che conquista la sua prima vittoria e podio stagionale, con un margine di 11 secondi su Rowland in seconda posizione, Barnad in terza, che conquista così il suo terzo podio stagionale.

 di Antonio Zorzi

Foto di Jezael Melgoza

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