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FORMULA 1 – IMOLA LA RIMONTA DEL TORO

La Formula 1 solca il suolo europeo per la prima volta questa stagione con il gran premio di Imola, prima delle due tappe italiane.

L’euforia è dilagante tra i Tifosi del cavallino, mentre riecheggia il tifo per il pilota italiano Antonelli, nella sua stagione di debutto.

Nella giornata del sabato però, questa euforia si è affievolita, con un una sessione di qualifiche deludente per tutti i tifosi italiani, con Antonelli e le due Ferrari fuori in Q2. Un risultato disastroso per la scuderia di Maranello, che segna il peggior risultato di sempre sulla pista emiliana.

Qualifica disastrosa anche per Yuki Tsunoda, che durante il primo tentativo in Q1 compie un errore, creando uno spettacolo agghiacciante per tutti gli spettatori. La sua vettura si ribalta ed impatta violentemente contro le barriere, ma fortunatamente il pilota non ha riportato danni, rimarcando quanto la sicurezza sia elevata al giorno d’oggi in F1.

Ottimo lavoro invece in casa Aston Martin, che grazie ad una vettura completamente rivoluzionata ed una buona strategia nell’uso delle gomme, riesce a portare entrambi i suoi piloti in Q3, così come le due Williams.

Oscar Piastri strappa una pole position di forza, a soli pochi millesimi da Max Verstappen, mentre un solido George Russell chiude terzo a solo un decimo dal pole man, sfruttando la gomma gialla nel suo ultimo tentativo. Scelta inusuale adottata anche da Aston Martin, poichè le mescole Pirelli hanno una composizione più morbida per questo gp; chiude solo quarto Lando Norris.

Al via del gran premio Piastri concede l’esterno a Verstappen, proteggendo l’interno da un attacco di Russell, ma con un magistrale sorpasso al limite, il pilota olandese riesce a prendere la testa della gara.

La Ferrari ha optato per strategie differenti con entrambi i piloti, montando mescole differenti; Leclerc con gomma morbida è subito ripartito alla rimonta, rientrando presto in zona punti, mentre Hamilton, su una gomma più dura, ha allungato lo sint.

Leclerc rientra ai box al giro 11 per montare le gomme dure, mentre Russell rientra il giro successivo dopo una bella lotta contro Norris per mantenere la terza posizione, ma senza successo. Il monegasco transita sul rettilineo finale proprio mentre il pilota Mercedes sta uscendo dalla pit lane, posizionandosi davanti.

Al giro 29 viene emessa una breve VSC per consentire agli steward di rimuovere la vettura di Ocon ferma sull’erba a causa di un guasto.

Al giro 47 però anche il giovane idolo di casa, Antonelli, è costretto al ritiro nello stesso punto del pilota Haas, anche lui per un problema tecnico, ma questa volta viene chiamata in pista la Safety Car, che resta fuori per molti giri.

Durante la SC Norris rientra per montare gomme dure nuove, permettendo al compagno di squadra Piastri di sorpassarlo in pista, mantenendo le gomme dure usate, ma la differenza di mescola è evidente e pochi giri dopo l’inglese con gomma nuova torna davanti.

Alla ripartenza, ai piedi del podio, troviamo Leclerc con gomma usata, seguito da Albon ed Hamilton con gomma dura nuova. Il monegasco riesce a resistere finché, per carenza di gomme e con Albon al seguito con DRS spalancato, i due si trovano appaiati alla prima variante con Albon avanti al punto di corda; Leclerc allarga la curva, portando Albon a tagliare la curva sulla ghiaia.

Ne approfitta così Hamilton che prende la posizione sul pilota Williams e successivamente su Leclerc, dopo un ordine di scuderia. Il muretto box Ferrari impone al numero 16 di cedere la posizione ad Albon per evitare di incorrere in una penalità che gli sarebbe costata diverse posizioni.

Con una grande prova di classe e di stile Max Verstappen torna sul gradino più alto del podio nell’occasione del 400⁰ gp per la Red Bull, diventando il terzo pilota nella storia con più giri al comando, subito dopo Hamilton e Schumacher; supera così il record di Sebastian Vettel.

Chiudono il podio Norris e Piastri, che iniziano a fare i conti con una Red Bull in rimonta per il titolo.

Nota di merito per Tsunoda, che dopo essere partito dalla pit lane chiude in 10ª posizione, conquistando l’ultimo punto disponibile.

di Antonio Zorzi

Foto di Adam Gritco

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